
Io ti rivedo cogli occhi d'allora
quando, fanciullo ancora, nel Mercato,
a gambe nude, fin che c'era fiato,
bevevo i giorni di serena aurora.
L'asfalto ignoto ancor, sul lastricato
frenavano le povere palline
alla ricerca d'un bacio, solo fine
d'impinguar tasca d'abil fortunato.
Reame vasto allor, che addirittura
lo sconfinar nel Borgo o al Buginello
aveva già il sapor dell'avventura.
Or che degli anni mi grava il fardello,
del tempo, ti contemplo, dall'altura,
vedendoti minuscolo gioiello.
Arida
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