
Videro gli occhi ed il cuor non tacque
a tal splendor, là dentro quelle grotte
dove scolpir alla natura piacque
dei secoli perenni nella notte.
tal stillicidio muto e immemorabile,
invidia fa allo scultor più abile.
Al contemplar di tali meraviglie
( stalagmiti giganti alabastrine,
laghetti di cristallo, ritte aguglie,
colonne d'onice, mille candeline)
parvemi profanar di Dei il tempio,
all'uom celato per impedirne scempio.
Regno di fate, antro incantato,
per millenni all'occhio uman nascosto,
lo splendore del sol ti fu negato
ma tu risplendi ancora più di questo.
Preservi l'uomo simil monumento,
non lo deturpi con l'inquinamento.
a tal splendor, là dentro quelle grotte
dove scolpir alla natura piacque
dei secoli perenni nella notte.
tal stillicidio muto e immemorabile,
invidia fa allo scultor più abile.
Al contemplar di tali meraviglie
( stalagmiti giganti alabastrine,
laghetti di cristallo, ritte aguglie,
colonne d'onice, mille candeline)
parvemi profanar di Dei il tempio,
all'uom celato per impedirne scempio.
Regno di fate, antro incantato,
per millenni all'occhio uman nascosto,
lo splendore del sol ti fu negato
ma tu risplendi ancora più di questo.
Preservi l'uomo simil monumento,
non lo deturpi con l'inquinamento.
(questo non è un sonetto ma è ugualmente musica)
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