Tu meriti un poema, donna mia,
ed io ti sò donar solo un sonetto,
chi mi portò da Te sia benedetto,
sei la mia vita, Tu sei l'armonia.
Ti vedo ancor fanciulla sulla via
abbronzata e lucente nell'aspetto,
sembrasti allora inviolabile oggetto,
mi colpì al cuor, d'amor, la malattia.
Il primo bacio sotto quelle rose
(rossi boccioli), chi lo può scordare?
Amore ebbe il coraggio di bussare
e con amore all'Amor rispose.
Non ci ha privato il tempo di percosse,
ma quelle rose son rimaste rosse.
13-03-2005- A Clementina (mia moglie)
sonetto elisabettiano
Ricordi d'Amore
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