mercoledì 30 giugno 2010

Sinfonia d'estate 409


Mormora il mare ininterrottamente
un vago ritornello, rompe l'onda
appena nata, schiuma sulla sponda,
altra minaccia prepotentemente.

Ma la minaccia, immediatamente
in una spuma, or bianca ed ora bionda,
nel bagnasciuga subito sprofonda,
infranta velleità; non resta niente.

Moto perpetuo; nasce, cresce, muore,
l'onda s'infrange per tornare viva,
il mare pulsa come fosse un cuore.

Al ribollir spumoso della riva
fa da contrasto il limpido splendore
dell'orizzonte, in sinfonia estiva.

10-'7-2009


da: Un fiore

Popolo bue 408


Triste quel popolo che servil si china
alla melliflua voce del padrone,
disposto a stare sempre a pecorone
pur d'avere la biada alla cascina.

Quei che di biada sazio allor rumina,
biascica sempre e dà sempre ragione
a chi lo imbocca, perché col forcone
questo potrebbe mandarlo in rovina.

Chi alla biada ancora non arriva
spera sempre nel padrone, benigno,
d'ottimismo figura positiva.

E se qualcuno c'è che non si piega
s'accusa d'esser figlio del maligno
dalla compatta e univoca congrega.

30-06-2010

lunedì 28 giugno 2010

Il razzista 407


Sono razzista, sì, di razza umana,
odio quelli...ci vorrebbe una lista
che per stilarla una settimana
nemmeno son sicuro che mi basta.

Intanto non sopporto i prepotenti,
colui che abusa delle creature,
chi approfitta dei deboli, indigenti,
chi coltiva per lucro le paure.

Chi la volgarità sfoggia con vanto,
che del potere si fa un'armatura
e calpesta degli umili anche il pianto.

Son tutte razze che fanno paura
ma che purtroppo mi ritrovo accanto;
son come me, tra le mie stesse mura.
Da un Fiore

Felicità 406


Sono felice sì, sono felice,
questa felicità mi fa paura,
si sa che nulla eternamente dura,
"valle di pianto" qualcuno la dice.

Per caso stiamo qui, nella cornice
del grande affresco che è della natura,
piccole gocciole, con disinvoltura
senza rispetto aver della pittrice.

Gocciole di veleno o scarabocchi
che fan morire o sciupano il dipinto,
che fanno orrore al cuore e pianger l'occhi.

Se ognuno si fermasse, anche un momento,
ad ammirar la vita, quanti sciocchi
potrebbero capirne il godimento?

gennaio 2010
da: Un Fiore

Anima in festa 405


Non chieder coerenza ad un poeta,
egli ti può dipingere l'umore,
è come il tempo, oggi uno splendore,
in ciel non v'è una nuvola indiscreta.

Intera la pianura l'occhio abbraccia,
con la cornice dei monti Lepini,
i Castelli stan lì, molto vicini,
di fronte al mare che il sole rinfaccia.

Una giornata così vende allegria,
ti fa scordar che ieri era tempesta,
ed ogni umore grigio caccia via.

Domani chi lo sa cosa ci porta
il giorno che verrà? Pur tuttavia
oggi vestiamo l'anima di festa.

9-12-2009
da: Un Fiore

L'abete 404


Regna il silenzio in valle; immacolata,
magica s'è svegliata stamattina;
tornan bimbo e papà dall'abetina,
la grande festa va ben preparata,

Nella serena ed ovattata pace
lieta sarà l'attesa della festa,
dorme il villaggio, ancora non si desta,
presto l'abete brillerà vivace.

Già pregusta la gioia quel bambino
per l'addobbo, di cui prenderà parte,
con fili d'oro, d'argento e di rubino.

Stanotte arderà il ciocco nel camino,
sopra il presepe, l'albero in disparte,
festoso aspetterà Gesù Bambino.

gennaio 2010

dipinto di Elena
Claudiani Risorto
da: Un Fiore

Torre di Cerrano (sera) 403


Dalle porpuree chiome già assediata
specchia nel mare la possente mole
della Torre Cerrano, mentre il sole
l'ultimo raggio dona alla serata.

Si scioglierà l'immagine dorata,
s'incanta l'occhio, stancarsi non vuole,
la magia fa restar senza parole
nell'ultimo saluto alla giornata.

Tornerà nel grigiore l'orizzonte
prima di scomparir sotto il mantello
che celerà d'ogni color le impronte.

Sull'onde vola l'ultimo vascello,
l'ultimo bacio gli indora la fronte
mentre splende l'aureola sul castello.

25-03-2010

Dipinto di Elena
Claudiani risorto
da Un Fiore

Torre di Cerrano (alba) 402


Ancor non esce, dove nasce il mare,
ad incendiare i pini ad occidente
l'astro dorato. S'erge lievemente
la Torre sulle chiome a dominare.

Al pallido chiaror, quasi lunare,
fuggito dalla notte, prepotente
un carosello d'ali sorprendente,
mille aquiloni in un lieto planare.

E' il gioioso risveglio della vita,
d'immagini, di suoni, di colori,
a spodestar la notte che è sparita.

Spunta la vela bianca tra i vapori
ultimi del mattino, l'alba quieta
s'accenderà tra poco in mille ori.

24-03-2010
dipinto di Elena
Claudiani Risorto
da: Un fiore

Il Vespro 401


Tornan stanchi, lui con la zappa in spalla,
a fianco la fedele sua compagna,
che ha condiviso il giorno alla campagna
dormiente e spoglia, non foglia o farfalla.

La faggeta, d'estate assai frondosa,
sì da oscurare allo sguardo il cielo,
prima che prenda il sopravvento il gelo,
s'apre al tramonto di porpora e rosa.

Un passo avanti lei, fiera s'avanza,
la cesta in testa che forse al mattino
era servita a metter la pietanza.

Forse un pezzo di pane, un po' di vino,
miseria non conosce l'abbondanza,
che arda almeno il fuoco nel camino!

09-10-2009

descrizione del dipinto
di Elena Claudiani Risorto;
per mostra Spiga D'Oro
da: Un Fiore

giovedì 10 giugno 2010

Pomona - Minerva; 400


-Io Pomona, Dea dell'abbondanza,
dall'oblio della storia or dissepolta,
riporto i frutti a Te, come una volta
o Dea Minerva, Dea della Speranza!-

Vieni o fanciulla, tu che generosa
l'agreste suolo per l'uomo proteggi,
saran feconde messi e lieti greggi,
avrai ricca la terra ed ubertosa.

La gente tua, da lidi lontani
pianterà le radici sul tuo suolo,
prole feconda sorgerà domani.

-Ai tuoi piedi, del popolo lo stuolo,
io lo consegnerò nelle tue mani
certa che mai Tu lo lascierai solo.-

La Dea Pomona rende omaggio
alla Dea Minerva Tritonia

10 giugno 2010

mercoledì 9 giugno 2010

Giugno II ricordi. 399


Gambe nude con sandali infradita,
sottane svolazzanti e leggerine,
canottiere con minuscole spalline,
a nuova libertà s'apre la vita.

Il sole ad abbronzarti già t'invita
or che indorate sono le colline,
non vedo più le piccole stelline
che fanciullo tenevo fra le dita.

Stasera voglio andare alla campagna
sperando luccioletta d'incontrarti,
potessi ritrovarti; che cuccagna!

Non verrò certo lì per acchiapparti;
ma solo per saper se su in Romagna
ti vidi allora o sol sto a immaginarti.

9-giugno-2010

lunedì 7 giugno 2010

la rima 398


La rima è una gabbia,
ti può inghiottire,
difficile uscire
qual mobile sabbia.

La critica vile,
falsa adulatrice,
-Che bella!- ti dice,
poi ride sottile.

Se tu vuoi rimare
non devi temere,
ti devi buttare.

Se ti fa piacere
continua a sognare
le mille chimere.

7-giugno 2010

Giugno; nostalgia397


L'inebriato odore del gelsomino,
due coppe in mostra dalla scollatura,
gambe spogliate con disinvoltura,
lieto crì-crì d'un grillo canterino.

Balconi che somigliano a un giardino,
gerani rossi in piena fioritura
in fiore gli oleandri; la natura
già è pronta per l'estate ormai vicina.

Già sono i tavolini della sera
pieni di gente che si fa un gelato,
del passeggiare è dolce l'atmosfera.

Respiri aria d'amor pur se attempato,
perché è lontana la tua primavera
ed al pensare a lei dici: Peccato!

7 giugno 2010