giovedì 31 marzo 2011

(497) L'imbonitore e i creduloni

Quando è al culmine la disperazione
e non si scorge più la via d'uscita,
allora, per riaccender la partita
arriva, arriva, arriva il Berluscone.

S'accende il sole, placa l'alluvione,
la gente fino a ieri inviperita
dalle tante promesse rabbonita
n'un grande applauso scocca l'esplosione.

A Tunisi promise ai tunisini:
- Se verrete in Italia, avrete tutto,
avrete casa, lavoro e quattrini -.

Raccoglierà dalle promesse il frutto
perché ce ne son tanti di cretini
c'hanno negli occhi le fette di prosciutto.

31-marzo-2011

giovedì 24 marzo 2011

(496) Parità


Suonano le campane
e suonano a martello,
o ricco o poverello
non servirà più il pane.

I giorni, brutti o belli,
non servon più; né sciarpe,
né più cappotti o scarpe
ne camice o cappelli.

Non sarà più spavaldo,
né il freddo soffrirà,
neppur soffrirà il caldo.

Ormai nell'aldilà,
eroe o maramaldo
nulla gli mancherà.

24-marzo-2011

lunedì 21 marzo 2011

(495) Il pruno


Io non son niente, io non sono nessuno,
non ho niente di mio non ho un mattone,
ho creduto senz'averne ragione,
dello spineto altro non son che un pruno.

Ma quel piccolo pruno può esser tutto
perché nulla ci sta che gli abbisogna,
la vita gli sorride sicché sogna
un mondo senza fame e senza lutto.

Nessuno pungerà a tradimento,
a tutti lui vorrà donar una rosa,
la coglierai e lui sarà contento.

Qualunque goccia può essere preziosa,
ed io, finché potrò non me ne pento.
Poter donare è una gran bella cosa.

21-marzo-2011

(494) Dittatori


Sento l'aria tremare,
si stanno riscaldando i bombardieri
col carico di morte. I miei pensieri
già son diretti al di là del mare

tra le dune sabbiose
là, dove un dittatore beduino,
feroce, del suo popolo assassino,
si difende per non cambiar le cose.

Avete mai sentito un dittatore
dire: - Vi lascio tutto e me ne vado,
sono stufo d'esercitar terrore! -

Quel dittatore, c'oggi si condanna,
d'avere il baciamano è stato in grado
dal pseudo dittator che ci comanna.

dal pseudo / comanna/: Licenze poetiche.

21-marzo-2011

(493) Rifiuti


Sul prato verde macchie di colori,
un tocco sembran di pregiato artista,
un'armonia che allieta la vista,
son bianche margherite ed altri fiori.

L'occhio che spazia guarda, ammira e gode
innanzi alla natura e al suo splendore,
e, come gode l'occhio gode il cuore
c'alza al Signore un cantico di lode.

Armonica beltà che vien stuprata
da quei che senz'aver rispetto alcuno
cosparge i resti di una scampagnata.

S'era roseo l'umor or si fa bruno
a pensare che c'è gente malnata
senza rispetto di niente e di nessuno.

21-marzo-2011

venerdì 18 marzo 2011

(492) Routine..


Discussione normale di una coppia normale

Lui:
Tu credi forse c'uno sia di ferro?
Tu sei crudele amore, non comprendi
quanto gli strali tuoi siano tremendi;
tutto quest'odio tuo, io non l'afferro!
Lei
Tu non hai mai capito, caro mio,
che sono donna, non sono una schiava;
dov'è finito quello che mi amava
che per me avrebbe rinnegato Dio?
Lui
Io lo rinnego ancora amore caro;
su, non mi maltrattar, ti voglio bene,
tu sei la luce mia, tu sei il faro!
Lei
No, bello mio, basta con le scene,
tu sei soltanto un pezzo di somaro
capisci solo ciò che ti conviene.

18-marzo-2011

lunedì 14 marzo 2011

(490) (491) Italia Nostra




150 Unità d'Italia

Ieri

Italia, quelli che t'hanno voluto
t'han dato tutto il loro sangue, il cuore,
e non hanno svenduto il proprio onore
per l'interesse piccolo e minuto.

Lottarono perché la tua bandiera
avesse un popol libero ed unito,
indipendente, a nessuno asservito,
un popol che insieme lotta e spera.

Ma gli sciacalli stanno sempre all'erta
pensando agli interessi da bottega
e al Vaticano hanno le porte aperte.

Il tallon clericale una congrega
t'ha ridotta, stringendo la coperta
ai preti, ai padroni ed alla lega.

oggi

Seppero darti un'unica bandiera
i primi martiri del Risorgimento,
la Resistenza fu l'altro momento
per liberarti da camicia nera.

Fu lì che nacque la Costituzione
fondata sui diritti del lavoro,
con i principi iscritti nel decoro
pel rispetto che spetta a una Nazione.

Ora, qualcun vorrebbe cancellare
lo spirito unitario fondatore
per rimaner da solo a navigare.

Popolo Italiano, se hai un cuore,
non esser prono ma ti devi alzare!
In nome dell'Italia...usa il tortore.

150° Anniversario dell'Unità d'Italia. (17-marzo-2011)

14-marzo-2011

mercoledì 9 marzo 2011

Falso modernismo..(489)


Sull'altare del falso modernismo
in favore d'una ristretta casta,
gente immorale, pervertita e guasta,
abbiam sacrificato il socialismo.

Abbiam creduto di cancellar le classi
in un connubio clero padronale,
dove soltanto il servilismo vale
e la diffamazion diventa prassi.

La corruzione, l'unico strumento
per arrivare dove s'amministra
poi, arrivati là, via con il vento.

Un mondo finto di falso contento,
mentre s'è triturata la sinistra.
Del popolo il futuro ormai s'è spento.

9-marzo-2011

Mio nonno..2..(488)


Scusami nonno, perché scomodarti?
La dittatura s'è da tempo sfranta,
ormai di libertà n'abbiamo tanta,
persino puoi rubare e candidarti.


-Ti credi d'esser libero siccome
ti fanno chiacchierar come ti pare,
non gli importa, non li puoi condannare,
schiavi voi siete e non sapete come.


Noi dividemmo quell'avaro pane
perché la mensa vostra fosse piena,
ma delle tante lotte che rimane?

Se i figli dovran far vita da cane,
siete ben sazi, col pranzo e la cena,
ma le nostre conquiste furon vane!-


9-marzo-2011

martedì 8 marzo 2011

Mio nonno..1 ..(487)


E' arrivato mio nonno il poveretto,
con due baffoni belli ed arricciati,
con gli occhi aperti, quasi spiritati:
-Che state combinando?- Lui m'ha detto

Scusami nonno, non ti riconosco,
son nato quando tu già eri morto,
or dimmi: che cos'è che ti fa torto
dal sito là che un giorno vide il Tosco?

Conoscermi non puoi, però ricorda
che noi vivemmo un tempo di paura
quando la gente era muta e sorda.

Sebbene fosse la vita assai dura
avemmo forza per stuccar la corda
per liberarci dalla dittatura.

8-marzo-2011

8 Marzo, Festa della donna (486)


Oggi otto marzo, festa della donna,
senza le donne che sarebbe il mondo?
sarebbe certamente andato a fondo
senza la più importante sua colonna.

L'uomo l'ha fatta schiava oppur regina,
l'ha messa sull'altare in mezzo ai fiori,
dai luoghi di potere sempre fuori
quasi temesse per lui la rovina.

La donna libera all'uom mette paura,
e, come un pesce cui l'acqua si toglie
teme l'inevitabile sciagura.

Madre, sorella, figlia, amante, moglie,
forma divina sei della natura,
l'uomo più duro innanzi a Te si scioglie.

otto marzo 2011

Cristo in terra 2..(485)


Se mi date lo sfratto a casa mia
vado in Italia, lì mi voglion bene,
tanto che il "poverello" li sostiene,
l'han fatto protettor, non è bugia.

Se sei davvero Cristo, lascia stare,
non dare retta alla messa in scena,
lì voglion stare tutti a pancia piena,
ti voglion bene solo sull'altare.

Ti porteranno sempre in processione,
abbiam fatto l'accordo col governo
per mantener la gente a pecorone.

Così, Tu resti sempre i Padreterno,
la compagnia non farà confusione
per la paura d'affrontare l'inferno.

Tu stai tranquillo, cura le ferite,
avrai messe e funzioni garantite.

8-marzo-2011

Cristo in terra 1..(484)


S'oggi tornasse Cristo,
tutti lo prenderebbero per matto,
lo tratterebbero come un mentecatto,
- Chi lo conosce? Ma chi l'ha mai visto?-

Metti si presentasse in Vaticano:
-Eccomi ritornato, come vedi!-
dicesse al Papa; lui: - Che cosa credi?
Di far lo spiritoso? Vacci piano?-

- Guarda i piedi e le mani perforate,
nel costato c'è ancora la ferita,
i segni ancor ci son delle frustate!-

- Da bravo, torna a fare l'eremita,
oggi le cose qui sono cambiate;
s'è fatta dura per tutti la vita.

Sapessi quanto son larghe le crune,
ci passano anche i treni di marciume!-

8-marzo-2011

domenica 6 marzo 2011

Plàcati cuore mio.(483)


Nel lago del mio cuor c'è la tempesta
fulmini, lampi, tuoni, non c'è pace,
s'è invaghito di lei, tanto gli piace,
lei corre già da un altro per la festa.

La ragion si ribella e assai protesta:
-Placati o cuor, non puoi esser rapace,
ti devi rassegnar, fatti capace,
tutto non si può aver, la vita è questa!-

Tu, mente mia, lo so che mi vuoi bene,
lo so che soffri al vedermi soffrire,
conosci quante siano le mie pene.

Riuscirò a frenarne il ribollire
prima che esploder debbano le vene.
Un'altra "lei" mi farà rinsavire.

6-marzo-2011

venerdì 4 marzo 2011

Dittatori (482)


Dicono: Un dittatore disumano!
E' naturale se è un dittatore
non vorrà certo passare la mano;
lui ti combatterà fino a che muore.

Con la violenza conquistò il potere,
s'è fatto largo con la prepotenza,
mica puoi dirgli: Senti, per piacere
vattene che di te vogliam far senza!

Ma pure i "democratici" nostrani
se a contraddirli scendi nelle piazze
stan calmi fino a che calmo rimani.

Poi, se per caso il popolo s'incazza
allora vedi come gli scherani
tortorate lo prendon con la mazza!

La dittatura o la democrazia,
ovunque contro avrai la polizia.

4-marzo-2011

La vigna del Signore (481)


pensando a Stecchetti.

Lui, che difende i valori cristiani
si può permettere ogni porcheria
che se venisse Cristo...Mamma mia
quante frustate avrebbe. Manco i cani!

Al cardinale poi bacia le mani
e s'inginocchia per l'Eucarestia,
la chiesa allora con l'ipocrisia
indulge sia per oggi e per domani.

Com'è bella la vigna del Signore,
non ha bisogno d'esser lavorata,
frutta in ogni stagione, a tutte l'ore.

Lei non teme ne secca ne gelata,
le basta benedir quel peccatore
senza neppure una messa cantata.

4- marzo-2011

mercoledì 2 marzo 2011

Poeta ad Honoris (480)


Tutto il giorno seduto alla tastiera
non ho avuto respiro un sol momento,
da tutto il mondo auguri, come un vento
senza fermarsi da mattina e sera.

Tutti a fare gli auguri al suo "poeta"
al suo dolce "poeta del mattino",
poi auguri al "poeta biricchino"
una combriccola spiritosa e lieta.

"Il Poeta" questo titolo onorario
io non sono che l'ho millantato,
sarebbe presunzione l'incontrario.

Diciamo che mi sento un po' "montato"
ma poi, vedendo quanto sia il salario,
non potran dire che l'abbia rubato.

2-marzo-2011

martedì 1 marzo 2011

Un cantuccio (479)

Auguri Mengon! (Zamblon)



Un tempo, se leggevo un manifesto:
- Sempronio, Tal dei Tali, anni sessanta-
dicevo: -Strada già n'ha fatta tanta!-
Ora mi vien da dire: -Così presto?-

E' tutto relativo ad un contesto,
la musica ognuno se la canta
fin dove arriva, fin che non si schianta,
chi lo può dir se sia tardi o presto?

La primavera so che non ritorna
ma cosa importa quando sto al calduccio
con chi mi vuole bene e amor mi sforna?

Sono sessantacinque, senza cruccio,
senza rimpianti, l'età che s'aggiorna,
chi mi vuol ben mi riservi un cantuccio.

Un cantuccio piccino nel suo cuore;
io gli prometto, non farò rumore.

primo marzo 2011; 65° compleanno