lunedì 11 maggio 2009

TRECENTO SONETTI (300)

Trecento sonetti
di rabbia, d'amore,
di gioia, dolore,
non tutti perfetti

Ma con la pazienza
se sai ben cercare
puoi certo trovare
la reminescenza

di cose vissute,
di cose scordate,
di cose perdute.

Cercate, cercate,
tra mille battute
e cento risate.

Domenico Cappelli

da: Insieme



eterna guerra (299)


Non ho più voglia d'affontar battaglie,
tutte le mie battaglie sono perse,
han trionfato le idee perverse
di furbizia, di truffa; le marmaglie.

Sono così profonde ormai la faglie
che si disprezzan già le idee diverse,
soffocate si sono, appena emerse
voci stonate a chi regge le maglie.

Però, forse la guerra più importante,
quella più dura ancor non è finita,
e lì vittorie ho avuto sacrosante.

Una famiglia che è rimasta unita,
na nipotina bella, esuberante,
questa è la guerra eterna della vita.
da:Insieme
29-04-2009.

raduno (288)



Sono quarantatrè da quando alpino
conobbi la fatica, quella dura,
la disciplina, quella da paura
per quei che aspira a libero cammino.


Alpino fui ed Alpino fedele
malgrado la retorica ampollosa
sopportai, digerii qualunque cosa,
l'obbligo assolsi senza lamentele,


Sono quarantatre ed al raduno
sento cantare "Allarmi siam fascisti"
ed a sdegnarsi non vedo nessuno.


Siamo gli Alpini o i paracadutisti?
se di democrazia c'è digiuno
la "Patria" è roba sol per l'arrivisti.


82° raduno Alpino; Latina, 10-05-2009

da: Insieme

la colpa è di santoro (297)


Era già preparato il piano casa,
tutti lo aspettavano contenti,
basta lacci, laccioli, impedimenti,
all'improvviso l'Aquila era rasa.

Tutti giunti veloci come il vento,
il presidente in primis, sopra tutto,
in questi giorni tragici di lutto
guai parlare di mafia del cemento.

Il popolo è un popolo di santi,
l'italiano poi è un popolo d'eroi;
-saranno pochi, ma anche di briganti!-

-Zitto Santoro, criticar non puoi,
vorresti aprire gli occhi agli ignoranti?
Tu sta tranquillo e lascia fare a noi!-

13-04-2009- a proposito della trasmissione
"Anno Zero" sul terremoto dell'Aquila.
da: Insieme

cronaca rosa (296)

Han costruito mostri fuori legge,
compari compiacenti li han sanati,
ma il terremoto non li ha condonati,
con lui rubare sul peso non regge.


Sono trecento i morti ammazzati,
il presidente là, tra quelle schegge
ogni giorno vola, piange, protegge. (1)
fa fare la dentiera agli sdentati.


Eran due mesi che il terremoto c'era,
uno, per aver detto:-stiamo attenti!-
a momenti lo sbattevano in galera.


Or tocca fare a tutti i complimenti,
la critica, pur fosse veritiera,
avrà cronisti e riflettori spenti.


13-04-09- Terremoto dell'Aquila
(1) Presidente Berlusconi
da: Insieme

tor bella monaca (295)


Ad ogni settimana c'è un pestaggio,
e meno male avevano promesso
ordine e disciplina, pensa, adesso
nemmeno fa notizia se l'oltraggio

si perpetra contro un povero cristo
colpevole di essere africano,
cinese, filippino oppure indiano;
in pieno giorno mai nessuno ha visto.

Solo nel parco della Caffarella
n'han presi quattro di due rumeni rei,
per più d'un mese tenuti in padella.

Sulle tivù, i giornali, i piagnistei,
e, la prima notizia sempre quella;
Roma, culla d'anonimi plebei!

13- 04- 2009-
da: insieme

i mostri (294)


Che noia! Che palle! Niente da fare!
Ho un'idea, andiamo alla stazione,
là c'è sempre un migrante od un barbone
un mendicante da poter bruciare.

- Per carità, ma vogliamo scherzare?
Quale razzismo, è una speculazione!
Sono ragazzi in cerca d'emozione,
bravi ragazzi, ci potrei giurare!-

-Per ogni donna bella un militare (1)
ne metteremo uno ogni barbone,
la finirete di piagnucolare!-

Ma le brutte? Si possono stuprare?
Certo! Bisogna avere compassione,
anche i porci si dovranno adattare.

05-02-2009 - Tre ragazzi annoiati danno fuoco
ad un indiano che dorme su d'una panchina alla
stazione di Nettuno.
(1) Dichiarazione di Berlusconi: "vorrà dire che metteremo
un militare per ogni bella donna" a proposito degli stupri
che sono cresciuti da quando stanno al governo, nonostante
abbiano fatto la campagna elettorale basata sulla sicurezza.
Gocciole Dorate

obama (293)


Davanti al mondo ti sei rilassato,
ancor non era fatto il giuramento,
quanti e quali ricordi in quel momento,
quanti pensieri t'hanno visitato?

Immagini d'un tragico passato,
di campi di cotone, sfruttamento,
incappucciati, croci arse al vento,
un sogno finalmente realizzato.

Per gli ultimi s'è accesa una speranza,
pur non sposando facili illusioni
sentono accorciarsi la distanza.

Ma tremano per te, perché i campioni
dell'egoismo e dell'intolleranza
son sempre contro le rivoluzioni.

insediamento di Obama- 23-02-2009
Gocciole Dorate

in memoria di aldo (292)


Alto ed altero, col tuo baffo antico,
la tavolozza è stata la tua vita
e fino all'ultimo non l'hai mai tradita;
è un onore l'averti avuto amico.

Dal tocco delicato di una ciglia
al graffio d'una spatola in un bosco,
tutto era luce, detestavi il fosco,
sapevi suscitar la meraviglia.

Orgoglio e vanto della "Spiga d'Oro"
eri il maestro, eri il muro portante,
il solista di un dignitoso coro.

Per il traguardo che attende ogni viandante
Mauro Gloriani ed Angela, anche loro
son venuti da Te, caro gigante.

al pittore Aldo Picard
Gocciole Dorate

nozze d'argento (291)


Venticinque anni eppure sembra ieri
che i piccioncini misero su il nido
colpiti a tradimento da Cupido;
quando arriva l'amor non vuol pensieri.

Frattanto Claudio è diventato bianco,
qualche grammo di più ce l'ha Antonietta,
però l'intesa rimane perfetta
perché l'amore non s'è fatto stanco.

Han seminato bene ed ecco i frutti,
Fabio e Daniele, due capolavori,
crear roba così non è da tutti.

Si sa, non saran sempre rose e fiori,
nessuno può sfuggir momenti brutti,
ma con l'amor se n'esce sempre fuori.

Per Antonietta e Claudio
Gocciole Dorate

per teresa (290)


Cara Teresa, è dura la salita,
lo scalare degli anni la montagna,
ma se la vita serena ci accompagna
possiamo ancor giocare la partita.

Teresa, qualche volta sei sparita,
sei forse andata a far la nonna in Spagna?
Dicci la verita ch'è una cuccagna
vedere il rinnovarsi della vita.

Cosa mai penserà san Valentino
che ci vide scherzosi alla sua festa
quando non c'era nessun nipotino?

Ora siam tutti nonni, il solo spino,
d'una rimpatriata come questa
è che vorremmo qui anche Duino.

Per i 70 anni di Teresa - 25-10-2008
Gocciole Dorate

viva la vita (289)


ottantott'anni, ha sparato al figlio,
figlio adottivo, adulto, handicappato,
mentre a Roma, con un comunicato,
i feti malformati stanno meglio.

Si voglion condannare i genitori
a far 'na vita di sicuri stenti,
però i bigotti saranno contenti!
Sempre bella è la vita dal di fuori.

E' così bella che quel poveretto,
dopo aver spento il figlio con dolore,
all'altro mondo in fretta s'è diretto.

Misericordia avrà se c'è il Signore,
anche perché l'inferno, non è detto
d'una simile vita sia peggiore.

Gocciole Dorate - 05-02-2008
I Benpensanti.

ciao eluana (288)




Pensa Luana, quanta brava gente
si preoccupa per Te, ti vuole bene,
rosa appassita, a forza si mantiene,
e al Padreterno non importa niente.

Salma imbalsamata che non sente
che c'è un papà che soffre mille pene,
e, deve sopportar pure le iene
che lo fanno passar per delinquente.

Persino i ministri in parlamento,
proni alla campanella vaticana
spingono perché duri quel tormento.

Sarà divina, ma non certo umana
quella pietà che vuol l'accanimento
per far viva la morte. Ciao Luana.

Gocciole Dorate - Febb. 2009

la banda dei disonesti (287)


L'assessore all'ambiente in Lombardia
condannato a buttar giù le sue ville,
ne Formigoni, ne tutto il Pidielle
gli hanno detto: -Devi andare via!-

Sarebbe come se a Berlusconi
allora che corruppe la Finanza
gli avesser detto: -Libera la stanza!
Largo agli onesti!- Ho vinto le elezioni!-

Ed ha ragione lui perché ha vinto
senza nasconder d'esser disonesto,
l'unica cosa che non ha mai finto.

Finto il sorriso, finto tutto il resto,
le spara così grosse, ormai convinto
d'essere solo lui un uomo onesto.

05-02-2009- Gocciole dorate

la tribù di facebook (286)


Bella tribù, diciamo che mi piace,
antipatici!, forse ce n'è uno,
tranquilli, non si epura qui nessuno,
noi siamo per l'amore e per la pace.

Però una cosa sola mi dispiace,
d'andare a Lourdes m'invita qualcuno,
con Che Guevara l'altro ad un raduno,
accontentare tutti, chi è capace?

Potrei andare a Lourdes con Che Guevara,
ma poi le Majorettes dove le metto?
La situazione non è tanto chiara.

La banda ci sarà, ve lo prometto,
andremo in processione a Santa Clara
così anche Fidel s'è benedetto.

Gocciole Dorate febb. 2009

la ragnatela (285)


Vedi la ragnatela della rabbia
stamparsi sopra i volti della gente,
gente che fugge l'ansia del presente
con un futuro poggiato sulla sabbia.

Come l'onda che sotto i piedi scava
quando cammini lungo il bagnasciuga,
precaria è la fiducia, come in fuga
dalla speranza cui tanto bramava.

Faremo in tempo a stender la barriera
per impedir dei flutti l'erosione
prima che giunga del giorno la sera?

La ragnatela crea confusione
appannando l'immagine sincera,
ostacolando dell'uomo la ragione.

Gocciole Dorate

facebook (284)


Facebook va proprio bene
se non devi far niente,
ce n'è tanta di gente
che a ufo si mantiene.

Io, che ho le tasche piene,
non faccio un accidente,
e viaggio con la mente
tra fantasmi e sirene.

Io, sono vecchio ormai,
ma voi giovani e forti
non fermatevi mai.

Non abbozzate ai torti,
non v'arrendete ai guai,
ma siate sempre accorti.

febb 2009 - Gocciole Dorate

domenica 10 maggio 2009

essere di sinistra (283)


Essere di sinistra; che domanda!
Io ci ho creduto e ci credo ancora,
ma poi mi guardo intorno e penso allora
perché la destra sempre più comanda?

A destra c'è una grossa corazzata,
noi, un barcone con cento barchette
che si spintonano perché stanno strette,
e, nel barcone c'è gente infiltrata.

La corruzione a destra è una bandiera,
ma se poi guardo dentro casa mia
ci vedo i disonesti far carriera.

Non rassegnamoci alla malinconia,
questa non è una buona consigliera
su gioventù, coraggio! Pulizia.

feb. 2009
Gocciole Dorate

venerdì 8 maggio 2009

si crede bello (282)


E' bello, affascinante, riverito,
è adulato e lui se ne compiace
non capisco cos'ha che tanto piace,
a me sembra un pupazzo rivestito.

Che sia ricco è sicuro, garantito,
a fare il suo interesse è assai capace,
ma che sia bello, proprio mi dispiace,
farebbe pena vederlo svestito.

Par finto, lì per lì par che si scolla,
che la vernice in testa si scolora,
ah! se la ciccia stirata s'ammolla!

Ci sarebbe pur sempre chi lo adora,
un ricco imbonitor sempre la folla
sarà pronta a servir...alla malora!

feb. 2009- Gocciole Dorate

allineati e scoperti (281)


C.I.A
La presunzione d'essere nel giusto
con la voracità del pescecane
vi ha spinto a massacrar chi non ha il pane
sì che l'altrui sterminio vi da gusto.

Quell'undici che fu per voi sì fosco
disastro planetario senza pari,
non vi rammenta che d'altri scenari
da voi creati, fu altrettanto losco? (1)

Lo stesso giorno voi umiliaste il Cile,
ma già non esisteva continente
immune da un attacco vostro ostile.

Quanto sangue versato, quanta gente
uccisa, sterminata, in modo vile
per non assogettarsi al prepotente.

(1) 11 sett. attacco alle Torri gemelle;
1973 colpo di stato in Cile.
Gocciole dorate

miseria d'oggi (280)


Li vedi scendere ingobbiti, stanchi,
han perso il vezzo del lesto cammino,
per parcheggiare ognuno più vicino
vedi le macchine ammucchiate, a branchi.

Nulla si salva, aiuole, marciapiedi,
passi carrai che sono ostacolati,
clacson nervosi perché intrappolati;
"benessere" si chiama ciò che vedi.

Se questo è lo star bene, mamma mia!
Quegli uomini che senza quattro ruote
non sanno camminare; è una pazzia!

Certo, le tasche non saranno vuote,
ma che miseria se non c'è armonia
anche d'agosto il gelo ti percuote.

16-01-2009
Gocciole Dorate

europa (279)


Ho vissuto in epoca di pace
tra guerre ora lontane, ora vicine,
stranio esercito mai varcò il confine
che s'è allargato tanto e ciò mi piace.

Nacqui che ancora covava la brace
di una guerra feroce ed assassina,
andare in Francia come andare in Cina,
pensar l'Europa unita, troppo audace.

Dal Baltico all'Atlantico adesso
ovunque si può andar senza frontiere,
senza dover più chiedere permesso.

Tante lingue, tante le bandiere,
ma l'euro è già la spia di un processo
che un solo stato si potrà vedere.

(insediamento di Obama-20-01-09)
Gocciole Dorate

effimero andar (278)



Sono giovani belli, sorridenti,
empiono i ristoranti in compagnia,
sembra una vita tutta in allegria,
nulla gli manca ad essere contenti.


E vanno a sera in coppia sulla spiaggia,
a respirare esotici tramonti,
per la villeggiatura sempre pronti,
par che nulla vi sia che li scoraggia.


Palloni variopinti, che leggeri,
volan nell'aria in balia del vento,
e si fanno cullar senza pensieri.


E' un effimero andar, basta un momento,
uno spino, una spilla, addio ieri,
addio l'oggi e il domani, tutto è spento.


14-01-2009- Gocciole Dorate

2009 ULTIMI SONETTI

Pomezia primo maggio 2009

il vecchio (277)


Su una panchina, sotto un alberello,
vicino alla fontana, quella vecchia,
estate e inverno il solito cappello,
si guarda intorno muto, un po' sonnecchia.

Vede gli sposi che vanno all'altare,
ricorda che anche lui fece quel passo
e, nella mente ritorna a sfogliare
mille ricordi ormai andati a spasso.

Di tanto in tanto vede un funerale
e già s'immagina il suo, fra non molto,
-Ci sarà poca gente? Poco male!-
Vuol dir che gli altri hanno il disturbo tolto!

La vita corre, lui sta lì seduto,
gode il tempo, minuto per minuto.

15-09-2004 - Ricordi d'Amore

pensieri d'autunno (276)


Stagione d'allegri raccolti,
di tiepidi e tenui colori,
di albe dorate, sapori
di muschio. Tra pampini folti

felice s'aggira la schiera
dei vendemmiatori, si canta,
si attinge alla mitica pianta
che più d'ogni altra è sincera.

I platani, l'ippocastano,
cospargono di rosse foglie
viali del parco. Lontano

si ode uno sparo dal piano;
la caccia è riaperta, son doglie
per l'ultimo, fiero fagiano.

Per Elisa

notte di natale (275)




Non aspettare che giunga Natale,
Ogni attimo c'è un povero che nasce,
Tra indifferenza d'un mondo che cresce;
Tante Madonne vere, al naturale.
Emblematico resta quel segnale
Di quel bambino nudo, senza fasce,
In quella stalla cui l'Amore nasce
Novella che diventa universale.
Amor non ha nemici ne confini,
Troni o ricchezze, le più ambite vette
Amore non contempla nei suoi fini.
La culla, la cometa, le statuette
Elevate ad immagini divine
nel cuore ognuno tenga sempre strette.

Natale 97 -Per Elisa

il pianto di natale (274)




Pioggerella di luci lungo il corso,
tappeti rossi lungo il marciapiedi,
addobbi colorati ovunque vedi,
in doppia fila "SUV" lungo il percorso.


Le quattro frecce della tracotanza
ad ingolfare il traffico locale,
la corsa a qualche cosa di speciale
per gli ultimi regali, vecchia usanza.


Circola l'euro con poca letizia,
c'è ansia per trovar la cosa giusta,
la ricorrenza in se non fa notizia.


Tutti hanno tutto, nulla più si gusta,
la sola religione è la furbizia,
piangi, piangi, che poi tutto s'aggiusta.


Ne mangiatoia, ne bue, ne asinello,
ci rivorrebbe il Cristo col randello.


Natale 2007- Per Elisa

cinquant'anni fa (273)



Un bambino, di me più fortunato,
disse: -Stanotte è giunto il bambinello,
m'ha portato il fucile, guarda bello!-
con invidia rimasi e sconsolato.


Chissà perché di me s'era scordato,
ma la vecchina col grande cappello,
sulla scopa, col sacco, col mantello,
ero sicuro, m'avrebbe trovato.


Peccato che arrivasse sempre tardi
quando le feste erano finite;
-E vecchia, è stanca, d'acciacchi ne ha miliardi!-


Povera vecchia, forse anche l'artrite,
trattata sempre con pochi riguardi,
mai si scordò di me. Grazie infinite.


Quando ancora non c'era Babbo Natale
Per Elisa

giovedì 7 maggio 2009

UN TESORO DI BIMBETTA (272)

Putto di Raffaello, angelo bello,
sorridi al mondo, sorridi alla vita,
la luce dei tuoi occhi è calamita,
voce gentile, canto di fringuello.

Nulla sfugge allo sguardo tuo monello,
e, quando vedi Evanna, divertita
come una matta ridi, ed è infinita
la gioia per quel limpido gioiello.

Sorridi a tutti, ognun ti vuole bene,
e chi potrebbe odiare una pupetta
dagli occhi furbi e le guancette piene?

Undici mesi, ancor cerchi la tetta
però non piangi se mamma non viene;
sei proprio un tesoro di bimbetta

Per Elisa

DUE MESI DI ELISA (271)

Elisa cara, pacioccona mia,
che cosa mai diranno quegli occhietti
vispi, curiosi, sorridenti e schietti?
Gioia di mamma, di papà; poesia.

Piccolo fiore, non sai tu che sia
fare i capricci, e, di ognuno accetti
ti prenda in braccio, t'empia di bacetti,
antidoto sei di malinconia.

Un anno fa, ma chi mai ti sognava?
Ora dei nonni hai riempito i cuori,
sei così dolce, deliziosa e brava.

Quella cuffietta come gli aviatori,
un po' "ape Maia", che lieta volava
a goder della vita i suoi colori.

Per Elisa

L'UCCELLINO (270)

Ho visto un uccellino senza penne,
dal cinguettio incerto, era smarrito,
l'ho preso in mano tremante, spaurito,
il cuore gli faceva tu-tu-tu.

Non so spiegare come questo avvenne
ma quel pulcino tutto intirizzito
all'improvviso parve aver capito
che di paura non ce n'era più.

Nella mia casa ora ha fatto il nido,
canta, cinguetta alla primavera
come da sempre ogni uccello fa.

Sono felice e dentro il cuore rido
se penso a quella rondinella nera.
Volerà via ma so che tornerà.

Per Evanna; (comunistifobia)

E' NATA ELISA (269)

S'è presentata tutta spettinata
come a voler snobbare l'etichetta,
una faccia di pesca, una palletta,
gioia infinita per chi l'ha aspettata.
La mamma guarda la sua creatura,
se l'avvicina dolcemente al petto
con tenerezza, con immenso affetto,
svaniti già i dolori e la paura.
Il papà è stanco ma emozionato,
ha assistito all'evento, lui per primo
ha quel piccolo fiore coccolato.
I nonni fuori, l'ingresso vietato,
ma, garantisco io quello che rimo,
con sotterfugio, però sono entrato.
Lo stesso ha fatto nonna, mi par giusto,
Elisa vale un poco di trambusto.
21-12-2006- Fatebenefratelli Roma
Per Elisa

tra nonni (268)


T'ho amato tanto, madre dei miei figli,
t'ho amato tanto e pur t'amo ancora,
sei la brezza leggera, sei l'aurora,
la saggezza che prodiga consigli.

A Beatrice di Dante tu somigli,
chi ti conosce di te s'innamora,
geloso io sarei, ma non mi sfiora
pensier d'avere sulla fronte appigli.

Non sempre in poppa hai avuto il vento,
sono state tremende le tempeste
sul tuo cammino a portar tormento.

Or della nonna hai messa la veste,
essere nonni è un gran godimento
quando s'han nipotine come queste.

Gocciole dorate; 05-02-2008

autunno della vita (267)


Autunno, stagione dei miei anni,
stagione calda ma non più rovente,
tanti ricordi sì, rimpianti niente,
ora godo a vestir del nonno i panni.

Stanno in agguato già i primi malanni,
la grande quercia, frondosa e possente
vedrà cader le foglie lentamente,
non può sperar che tornino i vent'anni.

Però, guardando Elisa gattonare
già vedo rifiorir la primavera
pur se l'inverno ancor deve passare.

Giungerà il gelo, verrà la bufera,
ma se t'aspetta acceso un focolare
senza timore arriverai a sera.

Per Elisa

soffio di vento (266)



Sembra voler fuggire quella vela
nel suo eterno, ininterrotto volo,
tesa nell'aria ma legata al suolo;
metafora di vita in lei si cela.


La stanca barca dorme, si riposa
presso un turchese ed inviolato mare
sognando il dondolio delle lampare
quando la luna si specchia radiosa.


Adesso il cielo accende i suoi colori,
del vento s'ode l'armonioso canto;
è l'ora in cui stan quieti i pescatori.


E' un momento magico, d'incanto,
che ti rilassa e alleggerisce i cuori
nel quotidiano stress che è sempre tanto


La Conchiglia

attimi ardenti (265)


Vibrano i nervi nel focoso amplesso
dove carne alla carne si confonde,
lascivia chiama, lascivia risponde,
esplode, brucia, si consuma il sesso.

Disfatti ed appagati stanno adesso
nudi gli amanti sopra il mar senz'onde,
mira le curve lui di lei rotonde,
è spento il fuoco ormai ma fa lo stesso.

Attimi ardenti, carichi d'attesa
di giorni spesi ad aspettar l'incanto
c'ora già fu, con celestiale intesa.

Attimi ardenti, per loro soltanto
vale la pena sia la vita spesa,
qualunque il prezzo, mai sarà il rimpianto.

Luglio 2002
La Conchiglia

la rugiada (264)



Quanto vorrei succhiare la rugiada
della turgida rosa del tuo pube
dal sapore di mar, nessuna nube
mi spingerebbe a cambiare strada.


La spazzola strofina la mia fronte
mentre il tuo ventre si contorce, freme,
l'orgasmo ci vedrà godere insieme
dissetati d'amore alla sua fronte.


Terminati quegli attimi divini
saranno stanchi i corpi ma appagati,
senza più fuoco staranno vicini.


Ah! La magia di attimi incantati!
L'oceano d'amor, senza confini,
cullerà i nostri sogni innamorati.


Gocciole Dorate - 03-02-2008

com'è lontana (263)


Com'è lontana quella primavera
quando felice correvi sui prati
tra le farfalle e i fiori delicati
come gazzella libera e leggera.

Ora degli anni già l'estate avanza
ma dai tuoi rami sono i frutti nati
e, quei fanciulli, ancora spensierati,
possano un giorno goder dell'abbondanza.

E' la ruota del tempo senza freno;
continua la sua corsa, una fiammella
s'unisce all'altre in questo dì sereno.

Ma tu rimani la bambina bella
la cui gioia rendeva il giorno pieno.
Cent'anni ancor felici a Te...Rossella.

Dolce sarà la Sera

accogli (262)


Accogli questo dono, Amore mio,
per quegli attimi dolci che mi hai dato,
per tutti i sogni che m'hai regalato,
batte il mio cuore solamente per Te.

Se il Paradiso mi negasse Iddio
per quell'amore che io t'ho donato
sarò felice di morir dannato
purché in eterno resti insieme a Te.

Tu sei l'aria frizzante della sera,
sei il sole per me, sei la mia stella,
sei il profumo della primavera.

sei tenera, sei limpida sei bella,
Tu sei la rondinella mia leggera;
non scordar mai il nido mio, Rossella.

Dolce sarà la Sera

amor che infiora (261)


Amor che infiora il mondo, un dì di maggio
mandò una nuova rosa nel giardino
che splendida sbocciò nel mio cammino.
quella visione mi sembrò un miraggio.


Ragion frenava, il cuor ebbe coraggio
e, pur se tante spine avea vicino,
colsi la rosa che cambiò il destino
d'un rassegnato ormai placido viaggio.


Amor odia le inutili frontiere,
dona e riceve, senza fare sconti,
Amore è l'artigiano del piacere.


Se Amore chiama teniamoci pronti,
ciò che fugge nessuno può riavere
come quegli anni che adesso tu conti.


Per un compleanno;
Dolce sarà la Sera.

sei dolce (260)

Sei dolce come l'aria a primavera,
sei fragile come l'onda del mare,
insieme a Te mi sembra di volare,
Tu hai colorato questa vita nera.


Il mondo io vorrei poter fermare
quando a me t'offri, candida, leggera,
mentre la seta della tua criniera
le sode coppe scende a carezzare.


Come gabbiano, cullato dal vento,
sul tuo sospiro lieve, vellutato,
cullarmi io vorrei ogni momento.


E, se qualcuno parla di peccato
io lo compiango perché tal godimento
è segno che lui non ha mai provato.


Dolce sarà la sera

gina (259)


Gina, tu sei l'aria che respiro,
il sole che mi scalda a primavera,
la brezza sbarazzina della sera,
sei dell'immenso oceano il respiro.

Tu sei la vetta cui scalare aspiro
e non potrà fermarmi la bufera,
ti pianterò d'Amore la bandiera
con l'avida passioe del vampiro.

Sarai mia schiava, sarai mia padrona,
Tu malattia sarai e medicina,
gabbia dorata che già m'inprigiona.

Se sarò re sarai la mia regina,
di gemme splenderà la tua corona
ma tu sarai la più splendente o Gina.

16-3-97- (a richiesta per Lestini il "Castellano")
Ricordi

mercoledì 6 maggio 2009

a sabrina (258)


Diciotto anni, ancor la primavera
sorride in te, nostra dolce Sabrina,
ancor la dolce brezza mattutina
il tuo cammino accarezza leggera.

Sei alle porte della calda estate,
ti porterà l'arsura dell'amore
ma fa che mai di giovinezza il fiore
possa languire. Ahi! Quante giornate

ti sembreran nave nella tempesta!
Pesante assai della vita il fardello;
poche son le giornate della festa.

Per questo è raro ciò che più par bello
cara, il tempo che a camminar s'appresta
di gioie e amor sia un solo ritornello.

luglio 1987
Ricordi d'Amore

il dorato mare (257)



Dorati colli dell'infanzia mia
quando il sudore raccoglieva il pane,
lucenti falci sotto il sole cane,
sfruttate membra d'umana energia.


Non c'è rimpianto ne la nostalgia
per quel tempo di servi e di padroni,
il contadino ammucchiava i covoni
per un raccolto che volava via.


Or la campagna par disabitata,
non serve più la gente per falciare,
la falce al museo è accantonata.


Ondeggia ancora il dorato mare
per genti sazie, or non più affamate,
che sempre più faticano ad amare.


ricordi d'amore

non ho invidiato... (256)



Non ho invidiato mai il seduttore
che cambia donna qual fosse vestito,
non m'ha mai fatto rabbia il gran signore
che sciala una fortuna divertito.


Non ho ambito giammai alla carriera,
sono rimasto nell'anonimato,
mai la mia libertà fu prigioniera,
né adulator né servitor son stato.


Ho avuto Te e ringrazio il Signore
per questo bel regalo che m'ha dato,
avrei voluto essere un gran pittore
dipingere il tuo volto delicato.


Sono un poeta, raccogli questi versi,
tienili stretti che non vadan spersi.


30-12-2004
Ricordi d'Amore

la tua bellezza...(255)



La tua bellezza non sarà infinita,
forte delle tue venti primavere
godi i frutti maturi della vita;
le spalle al tempo ancora son leggere.


Ei t'accompagna ne mai t'abbandona,
scava nelle virili belle forme
dell'avvenente giovane persona
perpetuamente,giammmai il tempo dorme.


Solo eternar potrai le tue sembianze
se il seme tuo diventerà fecondo,
il tuo sangue, la linfa, le sostanze,
una copia di te resterà al mondo.


Vecchio e stanco ti rivedrai bambino;
la vita che rinnova il suo cammino.


27-12-2004
Ricordi d'Amore