sabato 12 febbraio 2011

Apocalix 468

Apocalix; Opera di Letizia Caiazzo



In un sanguigno mar, la man sanguigna
emerge dal profondo. Mano viva,
non d'annegato che va alla deriva
ma sì nervosa d'apparir maligna.

Non è d'un disperato quella mano,
mano rapace, ch'esce dall'Averno,
e, trascinar par voglia nell'eterno
quello che resta del genere umano.

L'Apocalisse minacciosa incombe,
l'uomo, credendo d'essere immortale
tappa l'orecchio ond'evitar le trombe.

E, nella tenebra, quasi universale,
l'ultimo scoglio ancora non soccombe
l'ultimo raggio ancor, debole, sale.

11- febbraio-2011

Nessun commento:

Posta un commento