martedì 27 settembre 2011

(546) Precarietà



I fanciulli dormono, tace
il lieto frastuono serale,
incombe la quiete, fa male
a chi di dormire è incapace.

Ad occhi socchiusi si giace;
un nero futuro l'assale,
pensando a quei bimbi non vale
la cenere a spegner la brace.

Il pane c'è ancora, non manca
un tetto sul capo per ora,
ma il mutuo s'aspetta la banca.

Infranto il tabù chi lavora
non sempre potrà farla franca.
Il mondo precario divora.

27-settembre-2011

Nessun commento:

Posta un commento