martedì 11 maggio 2010

Stessa spiaggia391


La stessa spiaggia, s'era verso sera,
prima che l'astro lo inghiottisse il mare
tu m'eri accanto a farti coccolare;
di porpora era accesa l'atmosfera.

C'era la brezza della primavera,
un tramonto dorato, da sognare,
io ti baciai, tu mi lasciasti fare,
eri fremente sì, ma prigioniera.

Con la mia bocca dissetai il viso,
sul collo vellutato mi fermai,
giunsi al tuo seno e vidi il paradiso.

La testa in mezzo a quello mi cullai,
ti liberasti allor con un sorriso,
dicesti: Amore mio; ed io ti amai.

Alla mia Musa speciale

11-05-2010
da: La nostra Favola

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