mercoledì 10 giugno 2009

l'oblio (304)


Vedo la rabbia dell'avido ingordo
che in ognuno pericolo paventa,
nulla gli manca ma non s'accontenta,
ad ogni altro soffrir rimane sordo.

La sana rabbia invece non ricordo,
quella di chi s'indigna perché stenta,
ma non perché la gente sia contenta,
teme d'esser buttata fuori bordo.

Per chi non sa nuotar non c'è più scampo,
la compagnia deve essere lieta,
nessuno deve essere più d'inciampo

Alla corte nulla più ci si vieta
ha tracimato il Lete in ogni campo
ha innondato ogni angolo di pieta.

09-06-2009-
da: Insieme

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