sabato 1 ottobre 2011

(548) Doppio sonetto speculare (esperimento)



Guardo i bambini che si fanno intorno
a un vecchio mentecatto imbonitore
che racconta le favole, felice
d'avere una platea tanto attenta.

Le spara grosse e ancor non s'accontenta
perché nessuno mai lo contraddice,
e più ne spara più prende vigore
ti fa sembrare notte a mezzogiorno.

Sforna panzane come pane forno
ma resta impressionato con favore
il pubblico che ascolta ciò che dice.

Faccia bisunta, in testa la vernice,
sorriso finto da televisore,
pupazzo, guitto, puffo perdigiorno.

Vista la scena, mentre a casa torno
ci ripenso ed ho un dubbio roditore,
vedo altro quadro, identica cornice.

Ma è un popolo che adesso benedice
un satrapo forse unto dal Signore
con una corte di vassalli attorno.

Il popolo sovrano che allo scorno
volutamente e con grande clamore
in braccio alla sirena ammaliatrice
s'è buttato da solo e ha fatto trenta.

Adesso grida, sbraita, si lamenta,
ce l'ha con tutto il mondo, maledice,
non si da pace, mastica livore,
ed il governo pare un cine porno

1-ottobre-2011

Nessun commento:

Posta un commento