sabato 22 ottobre 2011

(558) A mio padre



Non ti ho sentito mai alzar la voce,
mai una bestemmia, mai dall'ira vinto
io ti ricordo, tu sempre convinto
che la vita non sia così feroce.

Con dignità portavi la tua croce
che mai ti fu leggera, sempre spinto
d'all'onestà d'un proletario istinto;
fermo in un mondo sempre più veloce.

Mai banderuola ma sempre coerente,
mi hai insegnato a prender posizione
a non essere ignavo e indifferente.

Contro i feticci e la superstizione
odiavi l'arroganza prepotente,
a te bastava fare un marafone.

N'un mondo di finzione
dove la vanità sta sulla scena
di là ci guardi e certo ne avrai pena.

22-ottobre-2011

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