sabato 2 maggio 2009

il veneto (218)


Il mare, i monti, città deliziose,
io, t'ho vissuto nel modo peggiore
sotto le ritte aguglie del Cadore
la "Compagnia mortai" su me s'impose.

Fui a Belluno, meno faticose
le armi in spalla, feci il suonatore,
per l'aria poche erano le ore
e, sempre esposti alle ronde nervose.

Assaggiai ad Asiago i "meno venti",
per l'alluvione corsi all'Agordino,
mi ruppi a stare sempre sull'attenti.

Tante le cerimonie, molto il vino,
mai qualcosa da metter sotto i denti,
tante le sbornie per dimostrarsi alpino.

Sonetti d'Italia

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